Ciau :)

Salve, voglio essere sincera, non so come mi sia venuto in mente di realizzare questo blog, posso però dirvi che è capitato così per caso... Vorrei iniziare col presentarmi ma non so davvero come cominciare, avevo tante di quelle cose da dire che adesso mi sembrano tante sciocchezze. Quindi inizio col dirvi chi sono, **PiCcOlA sOgNaTrIcE** di certo questo non è il mio vero nome, però voi mi chiamerete così.Un giorno magari vi rivelerò il mio vero nome, ma per adesso mi piace pensare che voi mi amiate solo per le mie capacità non per chi in realtà io sia. Ho ventun'anni e la mia più grande passione fino a qualche tempo fa era l'architettura. Dico fino a qualche tempo fa solo perchè ora mi trovo in un periodo della mia vita che non so davvero cosa voglio.. Oltre ad essa,però ho riscoperto di avere anche la passione per la scrittura, infatti, ho già scritto un mio romanzo ma non so se un giorno vorrò pubblicarlo e ne ho cominciato anche un altro.. Eh, che faticaccia, vi giuro... Vi dico, che fino a qualche anno fa se qualcuno mi avesse detto che sarei diventata una scrittrice gli avrei riso in faccia, io che sono sempre stata una frana in Grammatica XD!! Però ho sempre avuto sin da piccola l'amore per la lettura, mi faceva compagnia, era come un'amica fidata. Cos'altro dirvi, ho sempre avuto una spigliata immaginazione, mi inventavo tante di quelle storie che quasi diventavano reali per chi le ascoltasse o le leggesse. Vedevo i loro occhi così lucenti che continuavo a raccontare all'infinito..



Cosa mi spinge a scrivere? ve lo dico subito, amo pensare che qualcuno possa tenere stretto tra le mani un qualcosa scritto da me, oppure che qualcuno racconti ciò che ho scritto e inventato io... Spero che col tempo da due diventerete quattro e così via e se ciò che scrivo vi farà sognare, spero che i miei post siano pieni dei vostri commenti... Inoltre vi dico, i post li ho suddivisi in Etichette, così per voi miei lettori sarà più facile raggiungere il post che più vi interessa... Le immagini utilizzate sono prese da google, se per caso violi il copyright siete pregati di avvisarmi provvederò immediatamente.. Kiss Amici!!!







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mercoledì 22 giugno 2011

Mai più come prima..

Riuscire a riflettermi in questo vecchio specchio mi è sempre risultato difficile poi, in questo periodo lo è ancor di più visto che non faccio altro che pensare. Nella mia grande e sconfinata mente mi ritornano tanti ricordi, felici, tristi, neutri. Quasi come se volessero farmi del male per una seconda volta e invece?
Non potrò mai dimenticarlo lo so, ma pensavo che quel bello, triste, strano periodo della mia vita lo avessi archiviato nella mia mente o peggio ancora chiuso a chiave nel mio cuore.
Come avrei potuto dimenticare il suo freddo sguardo di quel pomeriggio, le sue labbra che non fremevano più dalla voglia di baciarmi e quelle mani mai state così fredde come allora che non cercavano le mie.
Quando è stato il giorno che ho capito che sarebbe realmente finita tra noi due?
Più o meno dieci giorni prima, quando  mi chiamò dicendo che preferiva vedere un amico piùttosto che me quel pomeriggio. Quella fu la sua ultima telefonata, lo vidi poi due settimane dopo mano nella mano con un'altra. Lì mi crollò davvero il mondo addosso, non potevo credere che il pensiero folle che mi aveva tormentato fosse poi la realtà. Rimase impietrito lui, non ebbe fegato di spiegarmi e forse si aspettava una mia scenata o peggio invece, mi voltai e me ne andai per la mia strada.
Da quel momento cominciò a perseguitarmi. A casa, a scuola, nel parco, ma io mi rifiutavo  di parlargli, fin quando.. non ebbi scampo, mi abbracciò e mi chiese di perdonarlo.
Io, non ne ebbi il coraggio, non sarebbe stato giusto, lui mi aveva fatto soffrire e io, io non potevo perdonarlo, sarebbe stato come calpestare tutti i sentimenti che provavo per lui, quei sentimenti che continuo a provare. Lo scrollai, mi girai e me ne andai a casa. Lasciandomi alle spalle tutto il male, tutto il passato e tutti i bei ricordi..

martedì 3 maggio 2011

"Il mondo visto attraverso i miei occhi" Terza Parte.

Corro il più velocemente possibile, non mi fermo neanche per un istante a prendere fiato perchè non ne sento davvero il bisogno infatti dopo neanche cinque minuti mi trovo qui, sulla lapide di mio padre. Dove non c'è neanche un fiore fresco eccetto quelli che gli portai io qualche mese fa.

Li prendo e li getto in un bidone vicino poi mi siedo sul suo marmo freddo, guardo intensamente la sua foto e penso << Come sei bello Papà>> pausa di qualche secondo e poi << l'uomo più bello del mondo, lo sei perchè per me Papà non è nato ancora una persona che possa equagliare la tua bellezza>>.

<< Papà, ma cosa devo fare con Mamma? Non vuol capire, mi tratta sempre da schifo. Crede che io non soffra? Crede che io non ho paura per la nostra vita futura? >>. << Perdonami Papà, ma adesso devo andare, tornerò te lo prometto, tornerò presto.>>.

Mi alzo e in men che non si dica già mi ritrovo a correre per le strade del paese come una pazza furibonda che scappa dalle grinfie di un carcere. << Chi mi vede penserà che sono una malvivente>>. Corro, corro e mi fermo soltanto quando arrivo in camera mia, facco un pò di rumore e poi accendo nuovamente lo stereo come questa mattina così lei non si accorgerà di nulla.

Da giù mi sento chiamare, scendo uno ad uno i gradini e mi siedo su di una sedia appoggiando i gomiti sul tavolo. La fisso e poi dopo qualche minuto le dico << Che vuoi?? >> lei ancora molto arrabbiata mi dice << sai, adesso è ora che tu la finisca con questi atteggiamenti da ragazzina viziata, mi sono scocciata, inizia a crescere e da domani andrai a scuola con tuo fratello che ti piaccia oppure no. Questo è un tuo problema e a me non interessa!>>.

Mi alzo sbuffando poi quando sto per girarmi mi ferma e mi dice << Come eri bella da piccola, ricordo quella volta in terrazza te sulle ginocchia di tuo padre, come eri sorridente e come eri felice. Lo so che ti manca ma devi cominciare a vivere la tua vita e non pensare a lui in continuazione>>. A quel punto vado via, risalgo e mi stendo sul letto, non ho per niente intenzione di ascoltarla, mi fa del male ogni volta sempre di più. Mi ferisce con quelle parole come se fossero delle lame taglienti ed ogni volta il mio cuore diventa sempre più piccolo e l'amore che provo per lei quasi non si vede più.

Ore 14:00 Bussano alla mia porta, è Marco che vuole parlarmi come sempre dei suoi stupidi problemi. Neanche lui è contento che da domani debba accompagnarmi lui, perchè non vuole che giri la voce che è parentato con una ragazza " Normale" e che odia quelli deficienti come lui. Lo ascolto e quando si decide ad andarsene i alzo dal letto e mi siedo alla scrivania, accendo il computer e mi collego su di quella chat virtuale sperando che ci sia lei << Miriam >>. L'unica in grado di capirmi, l'unica che davvero è sempre presente quando ho bisogno. Si, non fisicamente ma c'è. Basta che mi dica solo ciao per farmi star bene, è la mia droga oramai.

Lei è come un diario per me perchè ogni volta le racconto la mia vita, i miei guai. L'adoro davvero, perchè credo che una persona come lei su questa terra ne esistano davvero poche, lei è speciale. Purtroppo in questi giorni non è molto presente, ma non le do alcuna colpa perchè la gravidanza la costringe a starmi lontana.

La paragono un pò a mio padre perchè anche lui quando non stava bene cercava di darci ugualmente forza, cercava in tutti i modi di farci sorridere. Ricordo il nostro ultimo minuto assieme da soli. I suoi bellissimi occhi che stavano diventando quasi biachi, le sue mani rigidissime e fredde e le sue ultime parole << ti adoro piccola >>.

Da allora spesso ricordo questo istante, cerco di dimenticarlo ma purtroppo è più forte di me, il mio cuore desidera lui e non si arrenderà fin quando non lo otterrò, impossibile lo so.

<< la lalaalaala>> Ricevo un messaggio. E' lei, mi dice che purtroppo oggi non si collegherà e che forse neanche domani. Dovrò attendere, dovrò attendere per dirle che le voglio un mondo di bene.


Non posso crederci lì a qualche passo distante da me c'è... mio padre. Questo non è affatto possibile quindi mi avvicino a lui e lo abbraccio. Che bello riuscire dopo tanti anni a sentire il suo cuore battere come facevo tanti anni fa, quando eravamo lì su in terrazza e dopo avermi fatto volare diceva << vieni qua >> e mi faceva sedere sulle sue gambe. Come era bello quando sorrideva e adesso tenerlo stretto tra le mie braccia mi fa strano. Avevo dimenticato anche il suo profumo. Non può essere un sogno perchè in quest'ultimi non riesci a distinguere gli odori. Lo bacio come facevo un tempo e lo rstringo forte a me, poi vedo che lui si distacca e si volta, va dritto e sparisce.

Ore 6:00. " E' Ora di alzarsi ecc"<< la sveglia noooo>> questo dico quando capisco che era soltanto uno dei miei bellissimi sogni. Lui non potrebbe mai tornare da dove si trova perchè quello è un mondo diverso e una volta che ci sei andato non puoi più far ritorno. Mi alzo e dopo aver fatto una doccia calda e colazione aspetto in macchina il signorino So tutto io. Oggi è il giorno della verità, tutti sapranno c he io e questo idiota siamo fratelli purtroppo e da quel momento inizierà per me la rovina. << Dovrò conoscere Kally, povera me. Riuscirò a starmi zitta e a non fargli capire che a breve diverterà single?>> pausa << chi lo sa!>>.

Appena entra in auto mi raccomanda di non fiatare e che a qualsiasi domanda avrei dovuto lasciar rispondere lui mentre io gli ribadisco che per me lui può far ciò che vuole e che per me è ancora più castrofico stare in quell'auto che a lui. Mi causerà tanti di quei problemi in quella scuola che non può neanche immaginare. Immagino già la scena, io che dall'obra vado a finire sulla prima pagina del giornalino. << Povera me>> gli dico.

Dopo qualche istante parte e appena arriviamo da Kally mi presenta come sua sorella, lei si gira e mi dice << Non ci posso credere ho una cognata. Wow, non sapete quanto io abbia desiderato averne almeno una e pensavo che lui fosse figlio unico >>. Io e Marco sbalorditi ci guardiamo negli ecchi e poi dopo qualche istante scoppiamo a ridere mentre Kally capendo che stavamo ridevamo di lei abbassa il volto e ci fa uno sguardo maligno. Uno di quelli che una persona arrabbiata e ferita nell'orgoglio fa per far capire che da lì in poi sarebbe scoppiata una guarra, mi fa persino paura...

Fortunatamente arriviamo a scuola ancora sani e salvi e nel cortile dell'istituto mio fratello mi presenta i suoi "suddetti amici" dopo di che si gira verso di me e mi dice:" Fila qui appena suona la campanella altrimenti te la fai a piedi!" io ribadisco ridendo:" Si signore" poi mi volto e mi incammino verso quel luogo per me è sempre stato l'infermo.

Continua..

domenica 17 aprile 2011

Il mondo visto attraverso i miei occhi. 2° Parte

Seconda parte..

Ore 6:00 la sveglia suona incessantemente. Io non avrei proprio voglia di a lzarmi ma la voce assillante di mia madre appena rientrata dal lavoro mi costringe a farlo quindi prendo uno ad uno le cose da indossare e vadfo in bagno, faccio scorrere l'acqua della doccia e mi spoglio.
Più o meno esco giusto in tempo dal bagno prima che passi l'autobus ogni giorno, non sono mai stata puntuale in vita mia. Credo proprio che non faccia parte del mio DNA.
Con me porto sempre quel libro, quello che io non ho mai terminato di leggere perchè me lo regalò mio padre qualche giorno prima della sua morte per il mio compleanno. Tratta la storia di una ragazza che cerca disperatamente l'amore e questo disperato bisogno d'affetto la spinge a cercarla in chiunque, anche nelle donne.
C'è un traffico questa mattina, credo proprio che non arriveremo in orario e visto che ho già timbrato più di una volta il ritardo non credo proprio che mi lasceranno entrare quindi sto già pensando ad una scusa in caso dovrei tornarmene a casa.
Le mie supposizioni erano giuste, Più della metà dei ragazzi che erano con me su quell'autobus siamo stati costretti a tornare a casa ed in più purtroppo questa volta hanno preso i nostri nominativi e dato una sospenzione di due giorni con obbligo di frequenza.
Chissà dopo mia madre quante altre punizioni mi darà dopo visto che me lo giurò la scorsa volta. La odio, la odio con tutta me stessa, la ritengo infatti in parte responsabile della morte di mio padre, se lei avesse chiamato me o mio fratello adesso lui magari sarebbe ancora vivo e avrebbe continuato a leggermi quel libro, quel libro che oramai io chiamo "Papà".


Ho paura di varcare quella porta perchè so già come andrà a finire. Mia madre mi sgriderà e mi rinfaccierà il fatto che è unicamente colpa mia se ho fatto tardi. Mi dirà come sempre che potevo benissimamente andare con l'auto e poi mi manderà in camera dove mi ci farà restare tutto il giorno. Dovrò aspettare altri tre anni, tre anni e poi finalmente sarò libera di fare tutto ciò che più mi piace e spero che Papà da lassù mi perdonerà se decido di non tornare più qui e di fare il mondo la mia nuova e accogliente casa.

Non ricordo con precisione l'ultima volta che mia madre mi abbia portato al cimitero anzi, non ricordo neanche quando è stato l'ultimo giorno che mi rancontasse di lui, di loro quando erano giovani. Forse voirrà dimenticare oppure forse aveva già dimenticato prima che lui ci lasciasse. Spesso di notte quando non riesco a dormire mi capita di sedermi accanto alla finestra e di pensare, cerco di immaginarmelo accanto ma quasi non ci riesco più oramai, non è più facile come qualche anno fa perchè adesso ho persino il suo volto sbiadito nella mia mente. Ed è molto triste questa cosa.

Prendo coraggio ed entro, fortunatamente lei non c'è. Sarà andta a fare qualche piccola commissione oppure da qualche sua amica pettegola che non ha mai nulla da fare. Una di quelle che passa ore intere a guardare la televisione oppure una di quelle che esce giusto per andar a dar fastidio al vicino. Intanto percorro le scale per andarmi a rintanare in camera mia, quello è il mio posto speciale, al di fuori della porta vi ho messo un segnale di divieto quando ero piccola, messuno vi può entrare ne in mia assenza e ne quando ci sono io.

Mi stendo sul mio letto e prendo il mio libro. Il mio adorato libro, lo apro e lo sfoglio attentamente, pagina dopo pagina ricordo i momenti felici trascorsi qui. Quei momenti felici che oggi sono così lontani da me, quei moenti felici che non toccherò mai più neanche col mio respiro. Mi alzo e mi avvicino allo stereo, lo accendo e mi siedo alla scrivania apro il cassetto e prendo tra le mani una fotografia. Quella fotografia. L'ultima fotografia della famiglia Micchel. L'ultima fotografia della mia famiglia. Quella fotografia scattata tre giorni prima che lui volasse in cielo. Quella fotografia che avevo sul comodino e che mia madre nella rabbia gettò a terra rompendone il vetro. La tengo qui al sicuro da occhi indiscreti e la riguardo soltanto quando ne avverto il bisogno...


Ho appena sentito il rumore che fa la porta di ingresso quando si apre. Sarà sicuramente lei, mia madre e sono certa che adesso mi sgriderà come non mai. Spengo lo stereo e scendo, la raggiungo in cucina e molto silenziosamente la saluto. Mi ha guarda con occhio sospetto poi dopo un pò mi fa << Hai fatto tardi come tuo solito vero?>> e io le rispondo ansimando <<si mamma>>. Lei indietreggiando mi guarda e sbattendo le mani sui fornelli appena puliti mi dice << Adesso fila in camera tua e non vi uscire fin quando non ti chiamerò io >>. Non le do neanche il tempo di terminare il rimprovero che corro su di quelle grandi scale e mi chiudo in camera, la odio quando fa così. Non capisce che così facendo mi sta perdendo sempre di più. Mi siedo alla scrivania e prendo il cellulare e vedo scritto in grande sul display << Miriam>>. Lei è una ragazza che ho conosciuto su internet. Una di quelle chat virtuali dove tu impersoni un personaggio e vivi una seconda vita. Che ragazza dolce che è, purtroppo vive molto distante da me ma mi ha promesso che un giorno verrà a trovarmi ma se non vi riuscirà sarò io a raggiungerla appena potrò. Voglio conoscerla, stringerla forte. Darle un grande bacio come di solito facciamo su quel gioco e poi sfiorarle in pancino, quello dove si sta formando il mio nipotino. Eh si, il mio nipotino, lei è diventata mia sorella. Quella che ho sempre desiderato ma che mio padre non ha fatto in tempo a donarmi. Rispondo al cell << Pronto? >> .. All'altro capo una voce a me molto familiare mi dice << Tesorooo, ma che fine hai fatto??>> io, ridendo le rispondo << Di nuovo è successo sorè, so in punizione>> Poi buio totale, cade la linea e il telefono mi si spegne di botto.

Fuori che fino a pochi mifuti fa pioveva adesso c'è un sole che spacca le pietre, purtroppo mia madre però mi ha incatenato qui. Ricordo che quando ero piccola mi arrampicavo su quell'abero grande presente qui fuori, da lì riuscivo a ad entrare in camera mia tutte le volte che desideravo. Apro la finestra e mi esporgo, salgo sull'albero e scendo, corro, corro lontano da casa per qualche ora tanto non se ne accorgerà. Vado lì, lì dove riposa mio padre perchè ho bisogno di lui. Ho bisogno di lui adesso!!



Continua.

sabato 9 aprile 2011

Il mondo visto attraverso i miei occhi.

Stesa sul letto fisso il soffitto alto della mia camera, bianco. Sono le due del mattino ed io, io non sono ancora riuscita ad addormentarmi stanotte. Come è silenziosa la mia casa di notte e la mia camera è completamente buia. Mi chiamo Sonja ed ho quindici anni. Ho un sogno nel cassetto, cioè viaggiare, oh si, amo viaggiare, conoscere Etnie diverse dalle mie e ascoltare la musica al massimo del volume.

Ho un fratello, Marco ed è poco più grande di me, Frequenta l'ultimo anno ed è il ragazzo più popolare della scuola mentre io, io sono del tutto diversa da lui. Io odio i tipi come lui, li evito solitamente e proprio per questo motivo preferisco prendere l'autobus al mattino invece di andare con lui in auto. Se ci incontriamo in corridoio evitiamo persino di guardarci e la sua fidanzata Kally non sa neanche che io sono sua sorella, se è per questo non sa neanche che lui ha deciso di mollarla dopo il ballo dei "Maturanti".

Amo molto leggere, passerei ore intere a leggere e rileggere libri interi. Sarei capace persino di imparare le battute a memoria. Non ho amici eccetto Sara, lei è mia amica, solo quando le fa conodo certamente, copia da me Matematica perchè se non glielo farei fare metterebbe voci ingiro sul mio conto.

Fuori sta piovendo e domani avrei un compito importante ma io, io non ho studiato per niente, non ne avevo voglia e forse ero anche troppo triste per farlo. Mio padre morì quando ero piccola quindi mio fratelo da allora cerca di fare l'uomo di casa. Ma non sa che lui è più piccolo di me, forse non di età, ma di cervello sicuramente. Mia madre ha sempre lavorato coe commessa in un grande supermercato e spesso aveva come anche tuttora i turni notturni. Sono appassionata anche di film d'amore, infatti, quello che amo di più in assoluto è "I Passi dell'amore". Oh si, quel fim mi ha fatto piangere davvero tanto.

Continua...

martedì 5 aprile 2011

Mio padre costruì per me un' altalena grande. Quello è stato l'ultimo ricordo che ho di lui..

Avevo all'incirca sei o sette anni, amavo andare al parco giochi e passavo tutto il tempo sull'altalena. Ero fissata per quella giostra, mi sembrava di volare forse perchè sentivo il vento tra i capelli. Era mio padre che con tanta pazienza mi spingeva su e giù. poi un giorno mi chiamò dal giardino quasi gridando per l'eccitazione e quando lo raggiunsi vidi lui che si spostava alla mia destra mostrandomi il suo capolavoro che aveva costruito apposta per me. Mio padre era il mio eroe, avrebbe fatto qualsiasi cosa per rendermi felice, anche andare su nello spazio a catturare una stella pur di vedermi sorridere! Aveva utilizzato una tegola per fare il sedile e una corda tagliata in due attaccata su di un grande albero! Ricordo ancora il suo sguardo soddisfatto mentre mi illustrava per bene il progetto e la frase che disse alla fine:" Questo è per te mia principessa, ora potrai volare qui, in giardino tutte le volte che vuoi".
Qualche mese più tardi uscì per andare al lavoro come tutti i giorni, prima di uscire venne da me come sempre e mi salutò con un bacio sulla fronte, quella fu l'ultima volta che sentì il calore di mio padre, quel giorno ebbe un incidende sul lavoro e morì.
Mi manca ancora oggi, anche la cosa più banale come ad esempio il modo in cui mi accarezzava i capelli oppure, il modo tenero e comprensivo di come mi diceva che avessi sbagliato. Il mio Papà dopo quel bruttissimo giorno divenne questa simbolica altalena, quando avevo bisogno di lui venivo qui, come sto facendo ora. é qui che lo sento vicino e lo penso, è qui che rifletto sulle cose importanti come l'amore. Purtroppo non potrò mai presentargli ne il mio amore e ne i suoi nipoti. Sarebbe stato orgoglioso di me, ne sono sicura. Per loro troverò un padre esemplare come te, te per me lo sei stato anche se qualcuno ha deciso che tu avresti dovuto esserlo per così poco tempo Papà..

giovedì 31 marzo 2011

Il vento accarezza molto delicatamente il mio viso imperfetto.

Il sole picchia nei miei piccoli e luccicanti occhi blue come l'acqua del mare che c'è davanti a me! Il mare è freddo oggi, deserto. Neanche una nave all'orizzonte c'è. Ci sono solo io qui, eppure di solito c'è sempre tanta altra gente. Indosso una maglietta e un pantaloncino semplice. Mi sembra quasi che le onde del mare mi chiamino. Come se volessero dirmi che in realtà io non sono sola, che è l'acqua a farmi compagnia. Mio padre molti anni fa è stato vittima di un naufragio, è da quel momento che non metto più piede in queste acque. Ne ho quasi avuto sempre paura. Ma oggi è diverso, oggi vogliono che io mi immerga e lo faccio. Adesso mi trovo in acqua, nuoto, rido, piango. Mi tuffo, mi guardo indietro e vedo lui, lui che mi manca tanto, lui che è qui solo per finta. Lui che adesso starà guardandomi ridendo a crepapelle, perchè vuole, perchè desidera che io finalmente sia felice!!

lunedì 28 marzo 2011

Fuori pioveva.

Attendevo notizie dall'ospedale, una mia amica si stava operando.
 Era una operazione molto difficile, così si erano giustificati i medici due ore prima di entrare il sala operatoria. Forse Sara non sarebbe mai più tornata a casa. Solo all'idea sono molto infelice. Ha ancora una intera vita davanti a se e solo pochi medici fino ad oggi le hanno dato buone speranze. Lei è sin da bambina che lotta per sconfiggere questa brutta malattia che le sta letteralmente risucchiando l'anima. Ieri sono riuscita a vederla giusto pochi minuti, era serena. Come sempre daltronde. ha una forza dentro di se che non riesco neanche a comprendere.
Io ho anche pregato per lei, di solito non lo faccio mai, odio farlo, perchè so che Dio non mi ascolterebbe mai. Forse farebbe l'incontrario di ciò che gli chiedo. Ma lei, lei è così religiosa, lei si è affidata a lui come mai nessuno prima.
I miei occhi pieni di lacrime erano quando finalmente il mio telefono squillò, all'altro capo c'era Giulia, sua sorella. Piangeva, i medici le avevano appena avvisato che Sara, Sara a veva raggiunto il paradiso. Non so il perchè, ma me lo aspettavo. Lei era un angelo sulla terra figuriamoci lì, in cielo. Accanto a chi venti anni prima l'aveva messa al mondo dicendo addio a questa terra..

sabato 26 marzo 2011

La felicità..

Ho imparato ad amare sempre e comunque. Ho imparato che anche se le cose vanno male bisogna alzarsi le maniche e lottare per ottenere sempre il meglio dalla vita. Quel meglio che ognuno di noi cerca senza mai fermarsi. Quel meglio che ci renda felici. Ma in fin dei conti noi sappiamo ciò che ci rende felice? Io no! Ogni giorno voglio qualcosa di diverso. Non so se poi sarò felice dopo averla ottenuta.  Credo proprio che noi passiamo l'intera vita a cercare la felicità. Ma nessuno riesce mai ad arrivare a quel tipo di felicità che desideriamo. Quando moriamo, sappiamo che non abbiamo fatto tutto, che non abbiamo neanche provato a farlo. Adesso basta, basta farci falsi presupposti. Voglio vivere, vivere tutto, senza perdermi nulla!

venerdì 25 marzo 2011

Odio il mondo!!

Ho dovuto affrontare molti ostacoli, mai mi sono arresa come oggi. Sentirsi dire una notizia come questa è stata dura. Ho un boccone da digerire in gola che non riesco proprio a far scendere. Vorrei sfogarmi piangendo, niente! Non ci riesco. Vorrei picchiare qualcuno, ma no, non è da me. Vorrei gridare guardando alto nel cielo, ma mi sembra la cosa meno sensata del mondo. Non mi resta che sperare, non mi resta che lottare per un qualcosa che ho sempre desiderato ma che forse non potrò mai avere. Adesso che so la verità, la mia vita è cambiata. In peggio o in meglio non so, ma so che è cambiata! Mi sento sola, nessuno mi può aiutare, nessuno mi riesce a far tornare a sorridere. Adesso posso contare solo ed unicamente su di me. Su di me e basta. Esperienza da vivere e da portare avanti con forza e determinazione che credo di non avere!!