Li prendo e li getto in un bidone vicino poi mi siedo sul suo marmo freddo, guardo intensamente la sua foto e penso << Come sei bello Papà>> pausa di qualche secondo e poi << l'uomo più bello del mondo, lo sei perchè per me Papà non è nato ancora una persona che possa equagliare la tua bellezza>>.
<< Papà, ma cosa devo fare con Mamma? Non vuol capire, mi tratta sempre da schifo. Crede che io non soffra? Crede che io non ho paura per la nostra vita futura? >>. << Perdonami Papà, ma adesso devo andare, tornerò te lo prometto, tornerò presto.>>.
Mi alzo e in men che non si dica già mi ritrovo a correre per le strade del paese come una pazza furibonda che scappa dalle grinfie di un carcere. << Chi mi vede penserà che sono una malvivente>>. Corro, corro e mi fermo soltanto quando arrivo in camera mia, facco un pò di rumore e poi accendo nuovamente lo stereo come questa mattina così lei non si accorgerà di nulla.
Da giù mi sento chiamare, scendo uno ad uno i gradini e mi siedo su di una sedia appoggiando i gomiti sul tavolo. La fisso e poi dopo qualche minuto le dico << Che vuoi?? >> lei ancora molto arrabbiata mi dice << sai, adesso è ora che tu la finisca con questi atteggiamenti da ragazzina viziata, mi sono scocciata, inizia a crescere e da domani andrai a scuola con tuo fratello che ti piaccia oppure no. Questo è un tuo problema e a me non interessa!>>.
Mi alzo sbuffando poi quando sto per girarmi mi ferma e mi dice << Come eri bella da piccola, ricordo quella volta in terrazza te sulle ginocchia di tuo padre, come eri sorridente e come eri felice. Lo so che ti manca ma devi cominciare a vivere la tua vita e non pensare a lui in continuazione>>. A quel punto vado via, risalgo e mi stendo sul letto, non ho per niente intenzione di ascoltarla, mi fa del male ogni volta sempre di più. Mi ferisce con quelle parole come se fossero delle lame taglienti ed ogni volta il mio cuore diventa sempre più piccolo e l'amore che provo per lei quasi non si vede più.
Ore 14:00 Bussano alla mia porta, è Marco che vuole parlarmi come sempre dei suoi stupidi problemi. Neanche lui è contento che da domani debba accompagnarmi lui, perchè non vuole che giri la voce che è parentato con una ragazza " Normale" e che odia quelli deficienti come lui. Lo ascolto e quando si decide ad andarsene i alzo dal letto e mi siedo alla scrivania, accendo il computer e mi collego su di quella chat virtuale sperando che ci sia lei << Miriam >>. L'unica in grado di capirmi, l'unica che davvero è sempre presente quando ho bisogno. Si, non fisicamente ma c'è. Basta che mi dica solo ciao per farmi star bene, è la mia droga oramai.
Lei è come un diario per me perchè ogni volta le racconto la mia vita, i miei guai. L'adoro davvero, perchè credo che una persona come lei su questa terra ne esistano davvero poche, lei è speciale. Purtroppo in questi giorni non è molto presente, ma non le do alcuna colpa perchè la gravidanza la costringe a starmi lontana.
La paragono un pò a mio padre perchè anche lui quando non stava bene cercava di darci ugualmente forza, cercava in tutti i modi di farci sorridere. Ricordo il nostro ultimo minuto assieme da soli. I suoi bellissimi occhi che stavano diventando quasi biachi, le sue mani rigidissime e fredde e le sue ultime parole << ti adoro piccola >>.
Da allora spesso ricordo questo istante, cerco di dimenticarlo ma purtroppo è più forte di me, il mio cuore desidera lui e non si arrenderà fin quando non lo otterrò, impossibile lo so.
<< la lalaalaala>> Ricevo un messaggio. E' lei, mi dice che purtroppo oggi non si collegherà e che forse neanche domani. Dovrò attendere, dovrò attendere per dirle che le voglio un mondo di bene.
Non posso crederci lì a qualche passo distante da me c'è... mio padre. Questo non è affatto possibile quindi mi avvicino a lui e lo abbraccio. Che bello riuscire dopo tanti anni a sentire il suo cuore battere come facevo tanti anni fa, quando eravamo lì su in terrazza e dopo avermi fatto volare diceva << vieni qua >> e mi faceva sedere sulle sue gambe. Come era bello quando sorrideva e adesso tenerlo stretto tra le mie braccia mi fa strano. Avevo dimenticato anche il suo profumo. Non può essere un sogno perchè in quest'ultimi non riesci a distinguere gli odori. Lo bacio come facevo un tempo e lo rstringo forte a me, poi vedo che lui si distacca e si volta, va dritto e sparisce.
Ore 6:00. " E' Ora di alzarsi ecc"<< la sveglia noooo>> questo dico quando capisco che era soltanto uno dei miei bellissimi sogni. Lui non potrebbe mai tornare da dove si trova perchè quello è un mondo diverso e una volta che ci sei andato non puoi più far ritorno. Mi alzo e dopo aver fatto una doccia calda e colazione aspetto in macchina il signorino So tutto io. Oggi è il giorno della verità, tutti sapranno c he io e questo idiota siamo fratelli purtroppo e da quel momento inizierà per me la rovina. << Dovrò conoscere Kally, povera me. Riuscirò a starmi zitta e a non fargli capire che a breve diverterà single?>> pausa << chi lo sa!>>.
Appena entra in auto mi raccomanda di non fiatare e che a qualsiasi domanda avrei dovuto lasciar rispondere lui mentre io gli ribadisco che per me lui può far ciò che vuole e che per me è ancora più castrofico stare in quell'auto che a lui. Mi causerà tanti di quei problemi in quella scuola che non può neanche immaginare. Immagino già la scena, io che dall'obra vado a finire sulla prima pagina del giornalino. << Povera me>> gli dico.
Dopo qualche istante parte e appena arriviamo da Kally mi presenta come sua sorella, lei si gira e mi dice << Non ci posso credere ho una cognata. Wow, non sapete quanto io abbia desiderato averne almeno una e pensavo che lui fosse figlio unico >>. Io e Marco sbalorditi ci guardiamo negli ecchi e poi dopo qualche istante scoppiamo a ridere mentre Kally capendo che stavamo ridevamo di lei abbassa il volto e ci fa uno sguardo maligno. Uno di quelli che una persona arrabbiata e ferita nell'orgoglio fa per far capire che da lì in poi sarebbe scoppiata una guarra, mi fa persino paura...
Fortunatamente arriviamo a scuola ancora sani e salvi e nel cortile dell'istituto mio fratello mi presenta i suoi "suddetti amici" dopo di che si gira verso di me e mi dice:" Fila qui appena suona la campanella altrimenti te la fai a piedi!" io ribadisco ridendo:" Si signore" poi mi volto e mi incammino verso quel luogo per me è sempre stato l'infermo.
Continua..
Ciao Piccola Sognatrice....
RispondiEliminasono mancato un bel po di tempo, scusami.
Passerò poi a leggere tutto quello che mi sono perso, per adesso ti auguro mille e più cose belle!!
ma grazie Cosimo, anche io manco da molto
RispondiEliminaUn racconto bello,che si legge col fiato sospeso...
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